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Festa dei nonni, lo psicologo: Rappresentano un secolo di storia

Tagliacozzi: Sono patrimonio affettivo e ammortizzatori sociali

“Ogni bambino ha due genitori, questo comporta avere anche quattro nonni e otto bisnonni: un secolo di storia”. Esordisce così Bruno Tagliacozzi, psicoanalista junghiano e coordinatore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia psicodinamica dell’età evolutiva IdO-Mite di Roma, in occasione della Festa dei nonni.

“Questo è molto interessante- prosegue Tagliacozzi- perché porta con sé la trasmissione di un patrimonio storico-culturale lunga più di un secolo, che ha come componente fondamentale un’importante base emotiva e affettiva. I nonni rappresentano quindi la storia della famiglia e possono raccontare ai nipoti com’erano i loro genitori da bambini”.

I nonni hanno inoltre la possibilità di proseguire il lavoro genitoriale. “Offrono sostegno e sicurezza ma, non essendo direttamente il padre e la madre, sentono di poter agire con meno ansie e preoccupazioni- spiega lo psicoterapeuta- creando una vicinanza non vincolata da quello che è invece il ruolo autorevole dei genitori. In questo senso i nonni rappresentano un po’ un ammortizzatore sociale, soprattutto quando i nipoti crescono, diventano adolescenti e si crea il bisogno di avere un rapporto con un adulto che non sia il genitore ma neppure un estraneo. In questi casi- puntualizza Tagliacozzi- il nonno può rivestire una posizione davvero importante, così come quando ci si trova di fronte a una separazione dei genitori: qui il nonno offre uno spazio sicuro, là dove ogni certezza viene messa in crisi da discussioni e litigi in famiglia”.

In questo periodo che segue il lockdown e che ci lascia in una situazione intermedia con molti genitori che lavorano in smart working, “la possibilità dei nonni di essere presenti nella casa dei nipoti può rappresentare una soluzione più semplice rispetto al supporto di una babysitter. Anche in questo caso il loro contributo alla comunità familiare può risultare molto utile”. Non bisogna poi dimenticare, infine, il fattore “reciprocità”, conclude Tagliacozzi: “I nonni infatti sono spesso persone che, avendo raggiunto una certa età, rischiano di perdere il senso della finalità e la voglia di progettare. In quest’ottica sono i nipoti a poter offrire aiuto: se i nonni hanno dato molto, l’affetto tornerà indietro quando ce ne sarà maggior bisogno. Inoltre la presenza stessa dei nipoti regala ai nonni un nuovo senso di progettualità nell’ultima fase della vita”.